“La professione dell’autista soccorritore in Italia non è mai decollata sul piano del riconoscimento giuridico e contrattuale rimanendo in un limbo” dichiarano in una nota Benito Rossi segretario regionale della UGL Salute Marche e Fabio Angeloro segretario UGL Salute Macerata. “Un vulnus normativo – proseguono – che differenzia questi operatori da quelli del resto d’Europa. In Italia non esiste un contratto nazionale e allo stesso tempo le competenze e i requisiti non sono omogenei su tutto il territorio. Alcune iniziative legislative propendono verso tale direzione ma la situazione risulta oggettivamente irrisolta. Ogni regione norma e regola in modo diverso il sistema dei soccorsi che dipendono dal 118 con maggiore o minore delega ai volontari ma, nel caso degli autisti, alcune regioni, in primis la Lombardia, hanno normato nello specifico la figura dell’autista soccorritore ed altre no. Di fatto il conducente del mezzo svolge funzioni di autista soccorritore, compresi quelli che prestano servizio nella regione Marche, senza che però essi abbiano ricevuto il meritato riconoscimento contrattuale. Insomma, non basta definire l’autista come soccorritore senza il dovuto riconoscimento contrattuale, altrimenti si rischia solo prendere in giro una intera categoria. Per questi motivi la UGL Salute Marche chiederà un incontro all’Assessore alla Sanità Filippo saltamartini con il fine di analizzare questa criticità che contiene molte contraddizioni normative e di definizione professionale, anche per effetto degli eventuali infortuni sul lavoro cui i soggetti interessati possono incorrere” concludono i sindacalisti.
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