“L’ennesima aggressione ai danni di un operatore sanitario avvenuta presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento conferma che non bisogna abbassare la guardia e che la strada per mettere in sicurezza i professionisti è ancora lunga” dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “Un infermiere è stato infatti colpito violentemente al petto da un individuo, un quarantatreenne senza fissa dimora già noto per numerosi reati in materia di stupefacenti e contro la persona, che è stato poi fermato dalle forze dell’ordine in ossequio alla recente normativa che prevede l’arresto in flagranza di reato, anche differita, per gli aggressori del personale sanitario. È evidente come l’inasprimento delle pene non sia sufficiente per scoraggiare gesti vigliacchi come quello accaduto a Trento. Confermiamo il nostro massimo sforzo in questa battaglia di civiltà. Proteggere l’incolumità degli operatori sanitari utilizzando ogni strumento utile, come l’utilizzo di bodycam e braccialetti antiaggressione già sperimentati ed in uso in alcune parti d’Italia, deve essere un impegno a cui nessuno può sottrarsi” conclude il sindacalista.
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