“L’unico motivo di soddisfazione, se così lo possiamo definire, è il via libera del Governo a un contratto, quello della sanità pubblica, che è comunque già consegnato al passato. La firma del rinnovo, che ora attende l’approvazione della Corte dei Conti, è infatti relativo al triennio 2019-2021. Insomma, c’è chi festeggia per qualcosa che era dovuto senza guardare al presente e al futuro” commenta Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della Ugl Salute. “L’impressione è che Speranza, che i libri di storia non ricorderanno certo come miglior Ministro della Sanità della storia italiana, cerchi un minimo di consenso poco prima di lasciare la sua poltrona senza rendersi conto del baratro verso cui ha condotto il SSN. Su quel ciglio- prosegue il sindacalista – ci sono anche gli operatori sanitari a cui non possono bastare gli aumenti di questo accordo che già prima di essere operativo è superato nel tempo e nei contenuti. Ci sono aumenti tabellari troppo bassi ed una erogazione una tantum, per gli arretrati, non adeguati. Il meccanismo delle progressioni e del numero massimo di differenziali attribuibili non ci convince lasciando spazio invece a una revisione sull’assegnazione degli incarichi che non potrà certo premiare il merito. Non è questo il cambio di passo che chiediamo da tempo per premiare la professionalità e l’abnegazione dei professionisti. La vera battaglia da portare avanti, senza fare sconti a nessuno, deve essere quella di adeguare gli emolumenti alla media di quelli dei colleghi europei per fermare l’esodo verso l’estero e le dimissioni volontarie dalle nostre strutture come da troppo tempo sta accadendo” conclude Giuliano.
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