La Ugl Salute Puglia denuncia la confusione creata dalla Regione Puglia con la delibera 2185/2021 a riguardo dei Presidi di riabilitazione e rieducazione funzionale del territorio. “La situazione attuale è simile ad un percorso ad ostacoli” commenta il Segretario Regionale della Ugl Salute Giuseppe Mesto. “Nello specifico – prosegue il sindacalista – i presidi di riabilitazione che erogano prestazioni residenziali intensive hanno diritto a due tipologie di tariffe in base all’applicazione o meno del CCNL AIOP/ARIS sottoscritto l’8 ottobre 2020. I presidi di riabilitazione che erogano prestazioni domiciliari, devono aver già applicato obbligatoriamente il CCNL AIOP/ARIS 2002-2005 e dal 1 luglio 2020 il rinnovato CCNL AIOP/ARIS perché le tariffe sono state determinate su quel costo del lavoro. Quindi, potenzialmente, così come prevede la DGR n. 2185/2021, chi non lo avesse fatto, su segnalazione delle OO.SS. (L.R. n. 9/2017), dovrebbe comunque perdere l’accreditamento. I presidi di riabilitazione che erogano prestazioni semiresidenziali e ambulatoriali hanno diritto invece all’anticipo del 7% a prescindere dal CCNL che viene applicato e possono godere dell’aumento del 5% sul tetto di spesa se applicano il CCNL AIOP/ARIS 8 ottobre 2020. Un dedalo che non può che generare confusione. Come Ugl Salute terremo alta l’attenzione e dopo la pubblicazione della DGR segnaleremo ogni singolo presidio di rieducazione e riabilitazione funzionale che non si atterrà alla nuova regolamentazione. Non accetteremo deroghe, non consentiremo ad alcuno di trovare scorciatoie. La UGL Salute ha sempre percorso la via del dialogo per dare ai lavoratori della sanità privata gli stessi diritti e la stessa dignità dei lavoratori del pubblico. E’ però evidente che la scellerata DGR 2185/2021 ha la pretesa di creare operatori di serie A e di serie B non solo tra strutture che applicano CCNL diversi per la stessa tipologia di personale, ma anche all’interno delle strutture stesse che in base ai setting, potranno applicare CCNL discrezionalmente. Gli operatori sanitari sanno che la Ugl Salute vigilerà e sarà sempre dalla loro parte” conclude Mesto.
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